Dal libro, di prossima pubblicazione
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CASSEFORTI A COMBINAZIONE MECCANICA
STORIA, TECNICA E SEGRETI
AD USO DEI CONSUMATORI INFORMATI E DEGLI
STUDIOSI
di "Simon Mago" & "Karl" Pubblichiamo un breve estratto dal capitolo:
Il TIME-LOCK; Un efficace dispositivo di
prevenzione delle aperture sotto coercizione (Nihil obstat quominus imprimatur!) PROFILO
BIOGRAFICO DEGLI AUTORI Sorprendentemente, gli autori di questo
libro non sono dei serraturieri professionisti o dei commercianti nell’ambito
delle casseforti. Sono dei semplici appassionati di meccanica, da sempre
curiosi di conoscere il funzionamento delle cose, proprio i tipi che,
nell’infanzia, ricevendo un nuovo giocattolo, per prima cosa lo smontavano per
scoprire come fosse fatto “dentro”. Oggi, smontati tutti i giocattoli
possibili, rimangono inguaribilmente curiosi di conoscere i segreti di
serrature e casseforti, i loro limiti per quanto concerne la resistenza aI
tentativi di manipolazione e, in definitiva, la loro sicurezza. “SimonMago”
è nato a Roma nel 1949, dove vive e lavora. E’ perito in elettronica industriale
e telecomunicazioni. Ex Vigile del Fuoco, si è dedicato “da
sempre” allo studio delle serrature e dei dispositivi anticrimine in generale.
Durante gli anni di servizio nei V.V.F. sempre operativo sui mezzi antincendio,
si è dedicato, in qualità di istruttore professionale, ad insegnare le tecniche
di apertura delle serrature negli interventi di urgenza. E’ autore di pubblicazioni nel campo
della meccanica serraturiera, del misterioso settore dello spionaggio
elettronico e dell’indagine sulle cause di incendio, sulla rivista del settore
Force-security. Oggi, effettua perizie forensi e
consulenze nel campo serraturiero-casseforti e dei dispositivi elettronici
anticrimine per il Tribunale di Roma, ove è iscritto dal 2005 nelle liste dei
Consulenti Tecnici di Ufficio, e per privati e compagnie assicurative. “Karl” è nato a Genova nel 1969.
Vive e lavora a Milano. Laureato in Medicina e Chirurgia e specialista in Psicologia
Clinica, è medico e ricercatore universitario. E’ autore di un centinaio di
pubblicazioni mediche e psicologiche su riviste scientifiche italiane e
internazionali e di due volumi in questi ambiti. Fra gli altri temi di ricerca
si occupa di psicologia della sicurezza. Studioso di storia e tecnica militare è
stato anche in questo campo autore di numerose pubblicazioni su riviste
italiane e straniere e di due libri. Informazioni
sul copyright e limitazione di responsabilità (Legge 22
aprile 1941, N.633) L’articolo che segue è proprietà intellettuale
di "Simon Mago" e “Karl”. (Con riferimento al disposto della Legge
22 aprile 1941, N.633, sulla protezione del diritto d'autore e di altri diritti
connessi al suo esercizio, ed in particolare al Titolo 1°, capo 2° artt. 6 e 9
comma 1: chi abbia (...) pubblicato un'opera anonima o pseudonima è ammesso
a far valere i diritti dell'autore, finché questi non si sia rivelato). Nessun tipo di materiale (testi, foto,
disegni,ecc.), presente nella monografia che segue, può essere copiato,
riprodotto o ripubblicato con alcun mezzo, analogico o digitale, senza il consenso
scritto degli autori. I diritti relativi alle immagini e ai testi
appartengono agli autori. Ne è consentita la copia per uso esclusivamente
personale e non commerciale, ma devono essere mantenute intatte tutte le indicazioni
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delle informazioni fornite nella monografia, della loro correttezza e
affidabilità. Declinano inoltre qualsiasi responsabilità per ogni danno diretto
o indiretto che possa risultare dall'uso, o dalla incapacità di usare, i materiali
e/o le informazioni pubblicati nella monografia che segue. Infatti, i
contenuti di questa monografia hanno solamente uno scopo didattico ed
esplicativo, teso a dimostrare i limiti tecnici delle serrature o di altri
mezzi di custodia, ad uso e informazione dei consumatori finali e non sono un
invito o un incoraggiamento a mettere in pratica quanto descritto. Il semplice fatto di proseguire
nella lettura, implica l'accettazione di quanto sopra. Nota bene: Questo NON è un articolo
redatto a fini commerciali. I dispositivi descritti e/o fotografati, sono di
proprietà degli autori, usati a solo scopo di studio ed esperimento e non sono
in vendita né sono cedibili a terzi a nessun titolo.
Eventuali marchi di fabbrica o di servizio, nomi di prodotti
o di aziende che compaiano nel presente volume sono utilizzati a solo scopo
informativo. Gli autori non rivendicano alcun diritto in relazione ad essi, né
il loro utilizzo indica legami societari tra i proprietari dei marchi e gli
autori del volume o appoggio dei prodotti da parte degli stessi. Per informazioni, contatti o richiesta di
autorizzazioni alla pubblicazione potrete usare la seguente e-mail: infotiscali@lockpicking.it Buona lettura Simon Mago & Karl Il TIME-LOCK. Un efficace dispositivo di prevenzione
delle aperture sotto coercizione Una delle modalità di attacco ai
forzieri, nel passato, come anche ai giorni nostri, consisteva nell’aspettare
il direttore di un istituto bancario o il proprietario di una gioielleria,
fuori dal proprio posto di lavoro e di farsi accompagnare all’interno,
pregandoli poi di aprire la cassaforte. Per evitare spiacevoli dinieghi, era
usanza, fra i rapinatori, formulare la richiesta mostrando al malcapitato la
canna di una pistola. Per rispondere a questo tipo di rapine,
che aggiravano di fatto le difese poste dalle serrature più sofisticate e
dalle combinazioni, nel 1873 il geniale James Sargent (socio della ben nota
Sargent & Greenleaf) usò due sveglie da cucina, accoppiate meccanicamente
fra loro, per predisporre un dispositivo temporizzato che impedisse l’apertura
del forziere anche agli aventi diritto, se fuori da un programma temporale
prestabilito. Era nato il “Time- lock”. In seguito il
dispositivo venne perfezionato e brevettato da Sargent che presto dovette
difendere la sua invenzione davanti alla Suprema Corte dello stato dell’Ohio,
contro la Hall Safe & Lock Company che aveva iniziato a costruire un
time-lock modificato rispetto all’originale. La genialità dell’idea si può riassumere
nella costruzione di un dispositivo ad orologeria, completamente chiuso nella
cassaforte e non manovrabile dall’esterno, che interferisce con i catenacci di
chiusura in maniera da bloccarli fino ad un’orario prefissato. Si realizzava così una efficace
protezione contro il sequestro e la coercizione delle persone in possesso delle
chiavi e della combinazione della cassaforte così difesa. Ma la genialità non finisce qui; un
moderno time-lock è costituito da due o tre meccanismi ad orologeria che fanno
tutti esattamente la stressa cosa: sbloccare i catenacci ad un’orario
prestabilito. Perché mai complicare in tal modo il
dispositivo, aumentandone, oltretutto, il costo finale? La risposta è nella
“ridondanza positiva”. Non dobbiamo dimenticare che il time-lock è montato
completamente all’interno della cassaforte senza nessuna possibilità di manovra
dall’esterno. In queste condizioni un’eventuale avaria di un sistema ad
orologeria bloccherebbe per sempre i chiavistelli costringendo alla apertura
della cassaforte tramite dischi da taglio o altri sistemi distruttivi. Ecco quindi la ragione della presenza di
più meccanismi ad orologeria; in caso di guasto del primo l’apertura viene
garantita dal secondo e poi dal terzo orologio. Negli anni successivi si ebbero vari
perfezionamenti del sistema, tutti coperti da regolare brevetto. Voglio
ricordarne uno, fra tutti: il carrello antishock. Nei primissimi modelli era
possibile disattivare il sistema di blocco dei catenacci tramite un violento
colpo su un lato della cassaforte, magari attuato tramite una piccola carica
esplosiva. Il carrello antishock oggi in uso chiude il pulsante di armo in una
specie di morsa a forbice autobloccante, in modo da resistere a qualunque colpo
o vibrazione, per quanto violenta possa essere. Vediamo ora come funziona, nel
dettaglio, un moderno time-lock ad orologeria Nonostante sia un dispositivo
indubbiamente complesso, sotto il profilo meccanico, il funzionamento, dal
punto di vista delle sue finalità, è abbastanza semplice. Ancora di più se ci
aiuteremo con delle immagini: Foto 5 Per attivare il time-lock si devono, per
prima cosa, caricare i tre meccanismi ad orologeria portando gli indici interni
sul numero di ore che devono trascorrere prima che il time-lock sblocchi i
chiavistelli. Successivamente si preme il pulsante di
armamento. Il blocco dei chiavistelli avverrà solo al momento della chiusura
della cassaforte, prevenendo così qualsiasi errore. Fin quando lo sportello del
forziere è aperto si può disattivare il time-lock semplicemente agendo sulla
leva di sblocco. Proviamo ora a smontare il congegno per
vederne il funzionamento interno. Aperto il coperchio e rimossa l’orologeria,
possiamo vedere il cuore del sistema di bloccaggio dei catenacci. Nella foto 6 il catenaccio della
cassaforte è libero di rientrare nella scatola del time-lock, quando comandato
dal volantino o dalla leva di apertura. Nella foto 7 il meccanismo di blocco è
armato ed impedisce il movimento del catenaccio, quindi di tutti i catenacci,
che sono solidali con i relativi meccanismi di trascinamento, impedendo in tal
modo l’apertura della cassaforte. Foto 6 Foto 7 Rimontiamo ora al loro posto i
meccanismi a orologeria, tralasciando per il momento il coperchio. Nel cerchio rosso (foto 8) vediamo la
parte centrale del carrello
antishock pronto a chiudere il pulsante di armo in una specie di morsa a
forbice autobloccante. Quando i tre orologi sono caricati, basta premere il
pulsante di armamento perché resti bloccato. In queste condizioni il meccanismo
di blocco, internamente al time-lock, è nella condizione della foto 6. Non
appena il catenaccio uscirà per chiudere la cassaforte il meccanismo salirà,
spinto da una molla, come in foto 7, impedendone il rientro. Osserviamo ora i perni di sblocco nella
foto 8. (Solo il primo orologio a destra è stato caricato, infatti il suo perno
di sblocco è allontanato dai perni del carrello). Dopo il ritardo prestabilito i perni dei
tre orologi (si ricordi che vanno caricati tutti, altrimenti il perno di
armamento non si blocca) andranno a premere sui rispettivi perni del carrello.
Ciò sbloccherà il pulsante di armamento che, a sua volta, libererà il movimento
del catenaccio della cassaforte. È sufficiente che almeno uno dei tre
orologi spinga con il suo perno sui perni del carrello per determinarne lo
sblocco. Pertanto se uno di essi si guastasse, la cassaforte si aprirebbe
comunque. Questa è la ridondanza positiva! Foto 8 Foto 9 Nella foto sopra, l’orologio è stato
caricato fino al numero 12 (evidenziato nel cerchio rosso). Ciò significa che il suo perno
sbloccherà i catenacci della cassaforte fra 12 ore Foto 10 Un primo piano del disco di un orologio
con il suo perno di sblocco ed il contro perno sul carrello. Il semicerchio rosso indica il verso di
rotazione del quadrante. __________________________________ Il libro, dal quale è estratto
questo capitolo, è ormai a buon punto. Contiamo di pubblicarlo a fine anno
(2009) o nei mesi immediatamente successivi. Poiché non esiste nessun'altra
pubblicazione in italiano che tratti questo argomento in modo tanto
approfondito, ci auguriamo abbia il successo sperato, compensandoci così dei
lunghi mesi di lavoro e del tempo sottratto alla famiglia, richiesti per la sua
redazione. Gli autori torna alla home-page